Come prevenirlo, riconoscerlo, gestirlo
Per queste vacanze non voglio farvi partire impreparati. È pertanto necessario, insieme a crema solare, cellulare spento e relax, portare con voi anche un po’ di buon senso e di nozioni base per evitare di incorrere o eventualmente saper gestire le fasi iniziali di un colpo di calore che potrebbe riguardare il vostro amico a quattro zampe.
Il colpo di calore nel cane è una condizione caratterizzata da un aumento della temperatura corporea che non è causato da febbre di origine virale o batterica. Si tratta di un’urgenza medica improvvisa, che può diventare letale se non riconosciuta e trattata tempestivamente. La regolazione della temperatura corporea del cane avviene attraverso l’azione dell’ipotalamo, una parte del cervello responsabile di attivare meccanismi di termoregolazione per abbassare la temperatura quando si verifica un innalzamento dell’organismo.
L’uomo e il cavallo regolano la temperatura attraverso la sudorazione su tutto il corpo grazie alle molte ghiandole sudoripare. Invece, il cane possiede ghiandole sudoripare solo sotto i cuscinetti plantari. I carnivori usano anche la ventilazione a bocca aperta, sfruttando la superficie della lingua ed il suo movimento per disperdere il calore. Questa tecnica permette loro di “sudare” tramite la saliva, di dissipare il calore concentrato nella zona sottolinguale e di far entrare aria fresca e liberarsi dell’aria calda. Un cane con problemi respiratori avrà una ridotta capacità di termoregolazione.
Oltre alle ovvie situazioni di esposizione al caldo in un’auto chiusa, altre condizioni possono portare il cane al colpo di calore, come:
– L’attività fisica intensa durante l’addestramento, anche nelle ore più fresche, può causare ipertermia nel cane se non ha abbastanza acqua a disposizione.
– Passeggiate su asfalto ancora caldo o sulla sabbia rovente, anche negli orari più freschi.
– Il prolungato soggiorno in un luogo caldo, afoso e chiuso.
– Restare all’aperto in luoghi senza ombra, ventilazione e con scarsa o assente disponibilità di acqua (es. terrazzi assolati, cortili scoperti).
I soggetti a rischio di colpo di calore includono quelli obesi, con scompensi respiratori, russatori, sovrappeso, patologie cardiache, paralisi laringea, ansiosi, agitati, con respirazione accelerata, con peli lunghi e scuri, molto giovani e molto anziani.
L’avvelenamento da tossine termogeniche, come le muffe dei formaggi e le noci ammuffite, può causare ipertermia, soprattutto se la temperatura esterna è elevata.
I sintomi del colpo di calore si manifestano in 4 fasi.
Nella prima fase, il cane è agitato, respira rapidamente e cerca posti freschi.
Nella seconda fase, la temperatura continua a salire, si nota affanno respiratorio, possibile vomito e gengive secche a causa della disidratazione.
Nella terza fase, il sistema neurologico è compromesso dall’edema cerebrale, con temperatura di almeno 40°, il cane appare disorientato, cammina in modo instabile e le gengive diventano di colore rosso intenso. È possibile riscontrare segni di sanguinamento intestinale e macchie rosse sulla pelle (interno orecchie, vulva).
Nella quarta fase, il cane diventa letargico, può avere convulsioni, collasso cardiocircolatorio, entrare in coma e, in alcuni casi, andar incontro a morte.
Cosa bisogna fare in caso di colpo di calore?
Il ruolo del proprietario è fondamentale e può salvare la vita del cane in caso di ipertermia. Senza intervento, la mortalità è del 49%, mentre con il giusto approccio scende al 19%.
È consigliato agire in base alla fase in cui si trova l’animale: spostarlo all’ombra, docciarlo con acqua fresca se possibile, e misurare la temperatura. Se supera i 40°, continuare a raffreddarlo. L’uso di alcool sulle parti glabre favorisce l’evaporazione e il raffreddamento.
Il metodo più efficace per raffreddare il cane è l’evaporazione. Si deve favorire pertanto l’evaporazione dell’acqua fresca utilizzata, ad esempio con ventilatori o aria condizionata.
Si deve cercare di non raffreddare il corpo troppo rapidamente per evitare vasocostrizione periferica, dove i vasi capillari si restringono impedendo la dissipazione del calore.
È perciò consigliato usare acqua fredda, ma non ghiacciata, per evitare shock termici e mettere una borsa del ghiaccio sulla testa per 3 minuti, e poi toglierla, per raffreddare l’encefalo.
Se la temperatura supera i 40°, è necessario contattare subito il veterinario, docciare il cane e portarlo da lui in auto, con i finestrini aperti e vicino alle bocchette dell’aria. Il veterinario utilizzerà protocolli terapeutici per ripristinare l’ossigeno nel sangue, la quota di fluidi interni, il raffreddamento, il metabolismo alterato e monitorerà attentamente la funzione neurologica. La prognosi varia a seconda della gravità e della tempestività del soccorso.
Insomma, buon viaggio e occhi aperti!
Dott.ssa Priscilla Schipa
Medico Veterinario
Ordine dei Medici Veterinari di Lecce N.519
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